come ruggine


Ascolta il rumore del treno che lascia la valle, sparendo in una galleria.
“Non riesco proprio a dimenticarmi il tuo sorriso. Sorrisi ne ho visti tanti, ma il tuo è speciale. Un sorriso sincero, di cuore. Sincero come il mare d’inverno. Se penso a te mi viene la saudade, che è una parola portoghese intraducibile, che è il senso di nostalgia per qualcosa che non è mai successo. Due mondi opposti, probabilmente. Si sta facendo sera, e il Sole non si specchia più nel lago.”
Pensieroso, si fruga nelle tasche cercando le prime stelle nel cielo scuro, e a tastoni trova una foglia dorata, rimasta lì chissà da quanto. Ne sente il profumo, e guarda il lago, come a volerla lasciare lì a galleggiare. Sospira, la rimette in tasca e si dirige verso casa.

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