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Visualizzazione dei post da novembre, 2012

come ruggine

Ascolta il rumore del treno che lascia la valle, sparendo in una galleria. “Non riesco proprio a dimenticarmi il tuo sorriso. Sorrisi ne ho visti tanti, ma il tuo è speciale. Un sorriso sincero, di cuore. Sincero come il mare d’inverno. Se penso a te mi viene la saudade, che è una parola portoghese intraducibile, che è il senso di nostalgia per qualcosa che non è mai successo. Due mondi opposti, probabilmente. Si sta facendo sera, e il Sole non si specchia più nel lago.” Pensieroso, si fruga nelle tasche cercando le prime stelle nel cielo scuro, e a tastoni trova una foglia dorata, rimasta lì chissà da quanto. Ne sente il profumo, e guarda il lago, come a volerla lasciare lì a galleggiare. Sospira, la rimette in tasca e si dirige verso casa.

la memoria del lago

Era un chiaro pomeriggio di tardo autunno, e le rive del lago erano tinte di talmente tanti rossi e arancioni da offuscarne la bellezza. Ci passeggiava intorno, pensieroso. “Alla fine, il lago è malinconico. Sta lì, in mezzo alle montagne, non si muove, e osserva ciò che gli sta intorno. Ogni tanto qualche pesce lo solletica, il vento lo accarezza e le foglie lo baciano delicatamente. Lui resta lì, impassibile. Alcuni laghi, certo, hanno dei fiumi che entrano ed escono, ma questi lasciano il tempo che trovano. Tutto ciò che cade nel lago resta lì, e lui non può dimenticarselo. Per questo è malinconico: ciabatte, lavatrici, monetine, anelli nuziali, vecchi vestiti, lacrime di saluti amari e amori perduti. È tutto lì, sul fondo, assieme ai sassi, che del lago custodiscono i ricordi.” All’improvviso, il suo riflesso nell’acqua lo guarda serio, e non può fare a meno di sorridere. Lontano, un treno viaggia sferragliando tra le valli, e il sole sta per tramontare.

bleak

così finisce, lavata via dalle mie mani fredde in un lavandino dell'ospedale. finisce, ma non se ne va. resta, con il tuo profumo, nelle nuvole nere d'inverno e nel vento gelido del pomeriggio. lascio che sia la musica a gridare per me, e inghiotto le lacrime.  "i sassi scricchiolano di nuovo sotto le scarpe, e mi si chiude lo stomaco quando capisco. il mattino arriverà, ma per ora è notte. lunga, buia e fredda."