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Visualizzazione dei post da aprile, 2012

tempo e altre cose.

Con i capelli spettinati, mi guardo allo specchio e mi accorgo di assomigliare a mio padre. Così simili, ma così diversi. Stasera, di fronte a quelle nuvole rosa, sotto la pioggia, ho sentito gli alberi parlare, anche sopra il rumore della macchina. Fuori è bagnato, ma mi chiedo se non mi sto asciugando sempre di più, come una conchiglia spiaggiata. Ho una canzone in testa da tutto il giorno, e non l’ho ancora ascoltata. “Unchain my heart…” Vecchie foto di fantasmi che ogni tanto ritornano, quel vago sapore che non ti ricordi cos’è, e ti sembra tutto un po’ sconclusionato. Sempre quel sorriso.

misunderstandings

La notte, a volte, non porta consiglio. La notte a volte solleva ancora più dubbi di prima. Ma non cancella le certezze. Guardando fuori, vedo queste nuvole che si ammassano nella sera, e non so se esserne affascinato o spaventato. Un po’ come te. Eppure, non so niente. Non c’è nulla di cui aver paura. Probabilmente è semplicemente un’incomprensione. E io esagero le cose. A volte la migliore musica è il silenzio, diciamo. Un altro Sole sta nuotando oltre le nuvole, non vuole farsi trovare o si è dimenticato come si cammina? Oh, guarda, non piove sulle montagne, sembra quasi che sorridano.

#2

“sei fottuto, stai prendendo a testate un muro.” “ma-” “non capisci proprio, eh? Guardati. Sei lì, perso nel vuoto. Sei lì che non capisci niente, vivi la tua vita come se niente fosse, e solo quei tre, quattro sanno che cazzo succede in quella tua testolina. Dannazione, ma non ti ho insegnato proprio niente? Tutti i tuoi errori non sono serviti a qualcosa? A quanto pare no. Sei un idiota. Un romantico idiota.” “vaffanculo. Continuerò a prendere a testate il muro finchè non avrò capito cosa c’è di là.” “fai come credi.” “buonanotte.”

[untitled]

O man, man, man. Such beautiful creature, Such struggle and pain. O life, Life, Life. It’s astonishing, It’s been so long, And still God’s got no answer. We have such strength in us, We give such love to all, And we do not give up. And live.

Like It Or Not

“è così che funziona. È tutto amplificato. Hai la nausea, le vertigini, stai veramente da schifo. È come quando fa caldo per un po’, e poi torna il freddo. Ma qui non la finisci mettendoti un maglione. Devi accendere il fuoco, e tenerlo acceso. È come una nuova era glaciale, amico. Quando arriva, se non ti adatti sei fottuto, che ti piaccia o no”.

gocce

Uno sguardo, un sorriso, una voce. Quanto poco basta. Siamo talmente abituati a sapere tutto e subito, ad avere tutto e subito, che ci dimentichiamo di ascoltare. Tutte le cose hanno qualcosa da dire, tutte le cose hanno una storia, breve o lunga che sia. Un sasso è lì, e aspetta, da milioni di anni, cosa ne sappiamo noi di cosa ha visto, ascoltato e fatto, persino, quel sasso. Una goccia d’acqua non fa in tempo a vedere le foglie dell’albero che fa già parte della prossima pozzanghera. Un tuono dice quello che il lampo si è dimenticato. E io sono qui, ancora. Sono qui, perso tra il profumo della terra bagnata, il rumore della pioggia e il tuo sorriso, e sto cercando di ascoltare. E non riesco a smettere di pensare a quel domani che è un ragno in corsa sul suo muro, o alle foglie. O a uno sguardo, un sorriso, una voce.

Supersonic

“a quarant’anni ci può essere più vita che a neanche venti”. Tatuaggi, capelli lunghi e uno sguardo feroce, pronto ad azzannare la vita. Mi stupisco ogni giorno di come il rock n’roll possa non voler morire mai, in certe persone. E meno male. Tanti auguri, Mario.

click

Una volta si scrivevano le poesie. Una volta quando capitava qualcosa di straordinario e si sentiva l’esigenza di condividerlo col mondo si pubblicava un libro. Adesso, click. Però voglio provarci lo stesso. Sto bene come non stavo da parecchio tempo, esagero tutto, e vedo fiorellini, arcobaleni e unicorni. In tutto questo casino, qualcosa mi ispira di nuovo. In realtà, più che qualcosa, qualcuno. Più che qualcuno, qualcuna. È una sciocchezza, mi sembra di essere tornato bambino da tanto poco ho per essere così allegro. E non ho idea di quello che farò. Seriamente, non ne ho la minima idea. Non so da dove cominciare, non so come continuare e non so cosa fare dopo. Ma il punto è che ho voglia, di cominciare. Mi chiedo se il me stesso di anche solo due anni fa avrebbe scritto queste cose su internet, e mi rispondo che mi sento ridicolo a farlo anche adesso, ma come ho detto prima, click, non posso mettermi a pubblicare un libro. Forse dovrei andare a dormire, data l’ora tarda ch