Bufalo Bill

C'è una canzone di Francesco De Gregori che si intitola Bufalo Bill.

[questa. sì, lo so, il titolo è "Bufalo Bill", con una f, ma questa è la versione migliore che ci sia, quindi ok]

In questa canzone c'è un verso splendido, al quale ogni anno mi trovo a ripensare.
"Avevo pochi anni, e ventiquattro anni sembran pochi,
poi ti volti a guardarli e non li trovi più".
E' vero, gli anni nel testo sono venti, ma come ho detto ci ripenso ogni anno, e quest'anno, quindi, sono ventiquattro.

Mi giro a guardare i miei ventiquattro anni e cosa vedo?
Vedo Torino, Bandung, Tolosa, Varese, Ragogna, Pola, Policka, Klagenfurt, Metz, Toronto, Atlanta e Vernon.
Vedo tutte le persone.
Vedo tutta la musica.
I libri.
Le cose.
(vedo anche che sto facendo un elenco, come Jovanotti ultimamente, se l'elenco ha senso, o come Vasco Brondi, se non ha senso; mi hanno fatto notare questa cosa. Vedete voi)

Vedo queste giornate d'estate così luminose (anche quelle grigie, cioè quasi tutte), così vive.
(Vedo te.)

Soprattutto, vedo il futuro non scritto davanti a me, guardo le stelle in giardino e sorrido.

Commenti