autunno
“Fuori fa freddo.
Dentro non è molto meglio, ma almeno non mi si
intirizziscono le mani. Il solito angolo è buio, mi scruta dentro come il ragno
che si cala lentamente, dondolando di fronte alla finestra sulla sua tela.
Poi, ti vedo.
Appari algida come la morte, bella da far male agli occhi. La
mia morte, dolce morte.
Distogli lo sguardo per un attimo, come ad aspettare l’inizio
della tempesta.
Il tuo profumo mi inebria.
Chiudo gli occhi.
E non ci sei più.
Il ragno ha finito la tela, e si è nascosto nel solito
angolo.
Guardo fuori e sento la pioggia cadere, e sembra quasi che
il cielo grigio mi parli.”
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